I consumi sostenibili perdono interesse, ma non tra i più giovani – Il Sole 24 ORE
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Cliccare su Google la parola sostenibilità produce ben 146 milioni di risultati in 0,40 secondi. Numero che batte i termini “risparmio” (96 milioni di risultati) e “consumi” (83 milioni). È una piccola dimostrazione di quanto la sostenibilità sia entrata nella quotidianità degli italiani. Una ripetizione martellante di questa parola in tutti i settori, che forse ha generato l’effetto opposto, respingente. Lo dimostrano due importanti indagini che hanno sondato il sentiment degli italiani nei confronti, appunto, del risparmio e dei consumi sostenibili.
Investimenti e sostenibilità
“Gli italiani e il risparmio” è il titolo della tradizionale inchiesta annuale realizzata in ottobre da Ipsos per Acri, l’associazione delle fondazioni bancarie, in occasione della Giornata mondiale del risparmio. A riprova di una crescente distacco degli italiani dai temi green, vi è il calo dell’interesse verso gli investimenti legati ad “attività con impatto positivo su ambiente e società”: nel 2022 aveva risposto positivamente il 22% contro il 20% del 2023.
Ancora più evidente il disamore italico nelle risposte alla domanda su “quanto la crescita e lo sviluppo futuro dell’Italia dovrebbero essere legati al tema della sostenibilità economica e sociale”: il 56% è d’accordo contro il 64% che aveva risposto in maniera positiva nel 2022; crollo dal 59% (2022) al 46% (2023) quando la stessa domanda viene posta sul legame tra sviluppo e transizione ecologica.
Il disamore non è solo italiano
Da sottolineare, che non soltanto gli italiani stanno prendendo le distanze dalla sostenibilità. Anche all’estero il fenomeno è simile come dimostrano i dati di raccolta dei fondi sostenibili. Per la prima volta questi strumenti finanziari hanno chiuso a livello globale un trimestre con flussi netti negativi. È accaduto negli ultimi tre mesi del 2023: secondo i dati forniti dal data provider americano Morningstar, ci sono stati riscatti per quasi 2,5 miliardi di dollari.
Consumi, giovani più green
Se si passa al versante consumi vi sono notizie buone e meno buone. Confindustria, nel novembre scorso, ha presentato un’indagine dal titolo “Stato dell’arte della sostenibilità per imprese e consumatori”. Il 52% degli italiani si è dichiarato “abbastanza attento al tema” associandolo soprattutto al riciclo e alla raccolta differenziata. Ma il 60% degli intervistati ha affermato di non conoscere la sigla Esg (environment, social e governance). Dai più giovani la maggiore sensibilità sull’argomento: il 61%, tra i 25 e i 34 anni, è disposto a spendere di più per prodotti che rispettino l’ambiente. Forse alleggerire un po’ il tema della sostenibilità potrebbe riavvicinare gli italiani. Ci affidiamo a Zio Paperone e ai suoi nipoti.
March 14, 2024 at 07:24AM