Ingiustizie sociali e ambientali. Gli studenti di ‘Vitamina C’ a confronto con gli esperti – il Resto del Carlino

Ingiustizie sociali e ambientali. Gli studenti di ‘Vitamina C’ a confronto con gli esperti – il Resto del Carlino

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Quali sono le ingiustizie sociali, ambientali ed economiche che ragazze e ragazzi vedono nel mondo? A che punto siamo e cosa non sta funzionando sull’agenda 2030? Sono le due domande da cui è partito il terzo incontro di Vitamina C, il progetto dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Imola rivolto agli studenti delle scuole superiori, che ha come obiettivo la condivisione dei valori della cooperazione e della cultura d’impresa. Mercoledì 6 marzo, nella Sala BCC Città&Culttura di Imola, studentesse e studenti degli istituti superiori del territorio che hanno aderito al progetto (Paolini, Alessandro da Imola, Valeriani e Scarabelli più il Canedi di Medicina), si sono confrontati con esperti ed esperte nell’evento coordinato da Anna Cavina di Officina Immaginata.

A introdurre la giornata Rita Linzarini, responsabile del progetto Vitamina C: "Quelli di cui parleremo oggi sono valori importanti su cui dovrete lavorare per il vostro futuro, a partire dalla sostenibilità". E la sostenibilità, infatti, è stata l’argomento centrale della mattinata, ma anche, come sempre, l’impresa. A intervenire per prima è stata Selene Tondini, dottoranda in sociologia dell’ambiente e del territorio dell’Università di Bologna che ha parlato di come può cambiare il sistema. "Tutti siamo dentro a vari sistemi e a vari livelli di sistema. Il primo è quello della famiglia, poi c’è la scuola e ce ne sono tanti altri, interconnessi. Per affrontare un problema, quindi, è necessario affrontarlo nella sua interezza. Parlando ad esempio di economia circolare, protagonisti di questo cambiamento non possiamo che essere tutte e tutti".

Di come mettere in pratica un cambiamento di sistema è stato Gabriel Cazzola, uno dei fondatori di Arco Wood, che si occupa di allestimenti in legno seguendo un approccio legato al design ecologico in sinergia con una filiera sostenibile, e ideatore di Blocco Comune, spazio comunitario di falegnameria sociale che si trova all’interno di DumBo, a Bologna. "Siamo partiti da un’idea di impresa orizzontale, in cui eravamo insieme per lo scopo di costruire grandi eventi in modo sostenibile – ha spiegato -. Abbiamo poi deciso di insegnare quello che avevamo imparato e cercare di diffondere la conoscenza e il rispetto per le discipline artigiane". A chiudere la mattinata è stato Fabio Guglielmi, responsabile dell’area promozione, energia, sostenibilità e ambiente di Confcooperative Terre d’Emilia, che ha fatto il punto sull’Agenda 2030 per capire a che punto è arrivata. "Il 2030 è tra sei anni. Secondo le analisi dell’Onu sui global goals, a livello di progressi siamo indietrissimo. La comunicazione è stata bellissima ma evidentemente non abbastanza efficace" ha affermato.

Il prossimo appuntamento, il 14 marzo, parte proprio da quanto emerso nella mattinata: è l’occasione per mappare le ingiustizie emerse attraverso la visione di filmati da studentesse e studenti. Spunti da cui partirà la seconda fase del progetto Vitamina C: agli studenti e alle studentesse sarà chiesto di tradurre nella pratica le competenze acquisite, realizzando un proprio progetto di impresa cooperativa. I migliori saranno premiati. Nel corso degli anni Vitamina C ha coinvolto oltre 8000 studenti e 398 classi.

I ragazzi possono seguire le varie fasi del progetto anche attraverso la pagina Instagram "Vitaminac_progetto_imola"

March 14, 2024 at 07:01AM

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