«Piano regionale cave, la sostenibilità sottomessa alle logiche del profitto» – La Voce Apuana
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MASSA-CARRARA – «Il fuoco di fila che si è alzato contro Giani, dai partiti che lo appoggiarono alle elezioni del 2020, sul tema dell’aumento dell’escavazione è orfano di alcuni argomenti». È Unione Popolare Massa a intervenire nel dibattito che ha tenuto banco nei giorni scorsi sul Piano regionale cave (qui le notizie pubblicate nei giorni scorsi). «Prima di tutto si dimentica che sin dalla sua nascita il Piano regionale cave si propose di distruggere la montagna assecondando le richieste del mercato. La “sostenibilità” fu sottomessa alle logiche di profitto. Lo dicemmo in aula consiliare a Firenze ma nessuno ci ascoltò. Ancora oggi nessuno chiede di rivedere quell’impostazione».
«In seconda battuta – prosegue Up – la sindaca Arrighi appoggia sostanzialmente la proposta di Giani ed evidenzia il calo della produzione di blocchi confermando il fallimento del Piano regionale cave: si voleva promuovere l’estrazione sostenibile e invece abbiamo un calo di blocchi e un incremento di detriti, +40%. Il distretto lapideo di Carrara si è trasformato in comparto minerario. Alla luce di questo la filiera corta si farà soprattutto con gli scarti e il carbonato di calcio in mano alle multinazionali? Terzo, in questi anni di applicazione del piano regionale cave non abbiamo assistito ad alcun aumento dell’occupazione, non abbiamo assistito a un declino degli infortuni, non abbiamo assistito ad alcuna reale redistribuzione della ricchezza prodotta sul territorio. Questi erano gli obiettivi del Prc che evidentemente ha fallito».
«Quarto, ultimo ma forse più importante, nessuno oggi propone una logica di contingentamento della produzione per addetto tendente nel tempo a ridurre sensibilmente i quantitativi estratti. Se il principio è quello della sostenibilità socio-ambientale e i risultati sono quelli sopra espressi ci pare logico ed evidente che un cambio di paradigma possa essere realizzato solo con una significativa riduzione dei quantitativi estratti, a partire dai detriti, che affiancato ad una reale redistribuzione della ricchezza prodotta permetta una buona e costante occupazione. La continua creazione di vuoto fisico creato dall’estrazione mineraria sulle Apuane – conclude Up – deve essere interrotta per riempire il nostro territorio di una effettiva e reale ricchezza, non solo monetaria, ma anche sociale ed ambientale».
March 25, 2024 at 07:37AM