IED, progetto Sì Sposaitalia su sostenibilità e abiti da sposa – Vogue Italia

IED, progetto Sì Sposaitalia su sostenibilità e abiti da sposa – Vogue Italia

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Erano dieci gli studenti coinvolti nell’iniziativa, provenienti da tutto il mondo: Nirvana Rahmani, Silvia Marsano, Surabhi Awate, Ines Barreto, Neshat Yeganegi, Pasquale Montoro, Tamara Bregadze, Mariana Maurity, Sophie Kuhar e il vincitore del contest Attilio Pallagrosi, che si è distinto con l’unico outfit uomo formato da un pantalone cargo con capospalla e cappuccio.

«Ci sono due modi per superare il lutto: abbandonarsi o trovare un nuovo sé», spiega il giovane designer. Il look racconta di un incubo in cui la casa d’infanzia viene circondata e da cui il protagonista fugge. Un incontro, però, cambierà il destino del giovane, ormai pronto per la guerra.
La raccolta parla quindi di incubi, traumi e infanzia, scavando nella parte più profonda di noi che spesso ci spaventa.

La creazione di Sophie Kuhar – Courtesy press office

«Indirizzare il percorso creativo verso una strada sempre più sostenibile e rispettosa dell’ambiente e delle persone coinvolgendo chi, come i giovani designer, quella strada, la sta percorrendo è un obiettivo che rispecchia l’impegno con il quale Sì Sposaitalia Collezioni affronta le sfide del presente, comprese quelle della creatività», spiega Fiera Milano. «Infatti con l’upcycling cambia anche il processo produttivo che, dalla ricerca delle texture, arriva al bozzetto finale, ribaltando il tradizionale iter di creazione e di realizzazione dei capi. La necessità di un’etica nella moda è diventata sempre più pressante anche per le grandi maison che hanno scelto di realizzare capi nuovi con vecchi tessuti o di ridare nuova vita a materiali di scarto dimenticati. Una vera e propria rivoluzione culturale che si traduce in un cambiamento significativo in cui il sinonimo di riuso e circolarità è sempre più il lusso».

April 9, 2024 at 01:03PM

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