Il settore delle batterie per veicoli elettrici sta attraversando una fase di profonda trasformazione, guidata dall’innovazione tecnologica e dalla necessità di sviluppare soluzioni sempre più sostenibili. In questo scenario, l’Europa sta giocando un ruolo chiave, puntando a ridurre la propria dipendenza dalla Cina e a creare una filiera industriale autonoma e all’avanguardia. La European Battery Alliance, nata nel 2017 dalla volontà del vice presidente della Commissione europea Maros Sefcovic, sta lavorando per definire un mercato delle batterie che sia circolare e sostenibile, ponendosi come obiettivo temporale il 2030-2035 per la creazione di un ecosistema efficiente.
Il riciclo come chiave per il futuro
Il recupero dei materiali dalle batterie esauste rappresenta oggi una delle sfide più importanti per l’industria automobilistica elettrica. Con le moderne tecnologie, è possibile recuperare fino al 95% dei materiali, un risultato straordinario che apre nuove prospettive per la sostenibilità del settore. L’Unione Europea ha fissato obiettivi ambiziosi: entro il 2027, i produttori dovranno recuperare almeno il 63% dei materiali, percentuale che dovrà salire al 73% entro il 2030. Per le batterie agli ioni di litio, il target è del 50% entro il 2027 e dell’80% entro il 2031. Questi obiettivi sono accompagnati dall’introduzione di livelli minimi obbligatori di materiali riciclati nella produzione di nuove batterie: 85% di piombo, 16% di cobalto, 6% di litio e 6% di nichel.
Mercedes-Benz ha recentemente inaugurato in Germania il primo impianto europeo che integra un processo meccanico-idrometallurgico per il riciclo delle batterie. Questa tecnologia all’avanguardia permette di recuperare oltre il 96% dei materiali preziosi come litio, nichel e cobalto, operando a impatto neutro in termini di emissioni di CO2. L’impianto, che può trattare 2.500 tonnellate di batterie all’anno, rappresenta un esempio concreto di come l’industria automobilistica stia evolvendo verso un modello di economia circolare. A differenza della pirometallurgia oggi diffusa in Europa, il processo idrometallurgico è meno intensivo in termini di consumo energetico e di scarti di materiale, con temperature di processo fino a 80 gradi Celsius. L’impianto è inoltre alimentato al 100% con elettricità verde, grazie anche a un sistema fotovoltaico installato sul tetto con una potenza di picco di oltre 350 kilowatt.
Verso l’indipendenza dalle importazioni
Secondo uno studio di Transport & Environment, il riciclo delle batterie potrebbe ridurre fino al 25% la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di minerali critici entro il 2030. Questo significherebbe materiali sufficienti per produrre fino a 2,4 milioni di veicoli elettrici, evitando l’apertura di 12 nuove miniere entro il 2040. Il litio riciclato in Europa avrebbe inoltre un’impronta di carbonio inferiore del 19% rispetto a quello estratto in Australia e raffinato in Cina. Tuttavia, gli esperti avvertono che circa la metà della capacità di riciclo pianificata è a rischio di non realizzazione a causa di costi energetici elevati, carenza di competenze tecniche e mancanza di supporto finanziario. Per questo motivo, T&E invita l’Unione europea a sfruttare l’imminente Circular Economy Act per promuovere l’industria del riciclo, introducendo restrizioni sulle esportazioni di rifiuti da batterie e facilitando la circolazione dei materiali riciclati all’interno dell’UE.
La ricerca non si ferma
Sul fronte dell’innovazione, Tesla ha recentemente depositato un brevetto per le sue batterie 4680 che coinvolge un nuovo materiale capace di assicurare 50 cicli di ricarica in più, equivalenti a circa 20.000 km di autonomia aggiuntiva. La ricerca si sta concentrando in particolare sulle batterie ricche di manganese, interessanti per il loro basso costo e ridotto impatto ambientale, ma finora limitate dalla rapida degradazione. Il nuovo processo di “doping” dei materiali promette di superare questi limiti, mostrando una ritenzione della capacità fino al 94% dopo 50 cicli, un notevole miglioramento rispetto alle batterie tradizionali. Questo tipo di innovazione potrebbe portare in futuro a un più ampio utilizzo di catodi ricchi di manganese nell’industria automobilistica elettrica, offrendo batterie più economiche e sostenibili.
La strada da percorrere è ancora lunga, ma l’Europa sta dimostrando di avere la visione e le capacità tecnologiche per giocare un ruolo da protagonista nella rivoluzione delle batterie elettriche. La combinazione di innovazione tecnologica, politiche ambientali ambiziose e investimenti strategici sta creando le condizioni per un futuro più sostenibile della mobilità, in cui il riciclo e l’economia circolare saranno elementi centrali per il successo dell’industria automobilistica. Guardando al 2040, l’Europa potrebbe raggiungere quasi l’autosufficienza in materiali critici come il cobalto, segnando un passo significativo verso la riduzione della dipendenza dalle importazioni e la creazione di una filiera industriale completamente europea.
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